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La pizza
La pizza è uno degli alimenti italiani
più diffusi e amati al mondo; inoltre, è una sorta di
“fast food tradizionale” che ha origini
antichissime. E' un cibo semplice e facile da trasportare;
gli ingredienti necessari alla preparazione sono semplicissimi, e consistono
in farina, lievito, sale, mozzarella e pomodoro, più
eventuali altri ingredienti a piacere. La cottura,
da effettuarsi preferibilmente in un forno a legna
(spesso surrogato da forni a gas o elettrici), dura pochissimo: dai
60 ai 90 secondi.
Un po' di storia
Già nel VI secolo avanti Cristo, i soldati persiani al seguito
di Dario il Grande cucinavano un piatto simile stendendo la stessa pasta
usata per il pane sui loro scudi e aggiungendovi
formaggi ed altre guarnizioni prima di cuocerla.
Catone il Vecchio, nel suo libro sulla storia di Roma
(risalente al III secolo a.c.) descrive una specie
di “pane circolare decorato con olio d'oliva, erbe e miele cucinato
sulle pietre”.
Virgilio, nell'Eneide (I sec. a.c.), fa riferimento
all'uso di una sorta di piatto commestibile formato
da un impasto simile a quello del pane, che veniva mangiato alla fine
del pasto. Questo potrebbe derivare da un piatto greco, chiamato plankuntos
e abitualmente consumato dalle classi più povere
per la sua praticità e convenienza.
Il De Re Coquinaria (I sec. d.c.) del famoso cuoco
romano Apicio riporta una ricetta simile che include carne di
pollo, pinoli, formaggio, aglio, menta, pepe e olio. Curiosamente,
consiglia anche di cospargere di neve il piatto appena prima di servire.
Durante gli scavi archeologici di Pompei, che hanno
portato alla luce l'intera città sepolta dalla cenere vulcanica
in seguito all'eruzione del vesuvio del 79 d.c., sono stati ritrovati
i resti di alcuni negozi che assomigliano in maniera impressionante
alle moderne pizzerie. E' inoltre noto che un piatto
simile alla pizza era largamente prodotto e consumato nell'area intorno
a Napoli.
Il pomodoro venne aggiunto solo nel XVI secolo a seguito
della sua importazione dall'America; le famiglie napoletane più
povere solevano aggiungerne la polpa alla pasta della pizza che spesso
era l'unico alimento disponibile o comunque costituiva
la base della loro dieta.
Nel XVII secolo la pizza
iniziò a diventare popolare anche lontano da Napoli, e coloro
che visitavano la città spesso si recavano nei quartieri
più poveri solo per poterla assaggiare. Nello stesso
periodo si diffuse anche il termine “pizzaiolo”
che indicava i cuochi specializzati nella realizzazione di questo piatto.
La popolarità di questo alimento continuò a crescere tanto
che alla fine del XIX secolo era venduto per le strade in occasione
di colazione, pranzo e cena da ambulanti che la conservavano
in contenitori cilindrici in rame che portavano il marchio del pizzaiolo
che le aveva cucinate; la pizza era mantenuta calda da del carbone
ardente contenuto in un doppiofondo.
Nel 1899 si verificò il famoso assaggio della pizza cucinata
dal migliore pizzaiolo di Napoli da parte dei sovrani d'Italia; si dice
che una variante studiata in maniera da rappresentare il tricolore
(ossia condita con mozzarella, pomodoro e basilico) sia stata particolarmente
apprezzata dalla Regina Margherita di Savoia, che diede
il nome alla varietà più semplice e diffusa di pizza.
Nel corso del XX secolo la pizza si diffuse in tutto il mondo, spesso
con particolari varianti regionali. Il Nordamerica, e in particolare
gli Stati Uniti, è ricco di versioni diverse
di pizza, da quelle tradizionali importate dagli immigrati di origine
italiana a preparazioni stravaganti realizzate con ingredienti particolari.
In questo Paese l'amore per la pizza si diffuse a macchia d'olio dopo
la Seconda Guerra Mondiale, quando i soldati americani di ritorno
dal fronte italiano, che l'avevano assaggiata nel nostro Paese, portarono
in patria l'apprezzamento per questo cibo, che ha dato vita a delle
catene di ristoranti a livello nazionale.
La pizza oggi
La pizza tradizionale è probabilmente l'unico
tipo di fast food accettabile dal punto di vista nutrizionale;
naturalmente le sue caratteristiche da questo punto di vista cambiano
notevolmente a seconda del tipo di condimento, ma non
è difficile farne un alimento tutto sommato piuttosto completo.
Consiste prevalentemente di derivati dai cereali,
quindi è molto ricca di carboidrati, ma il suo
apporto nutritivo è integrato dagli altri ingredienti: mozzarella,
pomodoro, verdure, carne, pesce, olio d'oliva etc. Se consumata
con moderazione è un piatto unico ideale.
La pizza americana è spesso ipercalorica e comunque
troppo ricca di condimenti; l'impasto tendenzialmente piuttosto spesso
tende inoltre a farne consumare quantità maggiori.
Le pizze surgelate, ampiamente disponibili nei supermercati,
sono di qualità decisamente inferiore, a causa soprattutto della
degradazione subita da alcuni degli ingredienti durante i processi di
surgelazione e scongelamento.
Proprietà nutritive
Il quantitativo di calorie fornito dalla pizza varia notevolmente al
variare degli ingredienti aggiuntivi eventualmente
presenti. Indicativamente, una pizza preparata secondo la ricetta tradizionale
“base” (pomodoro, mozzarella, olio d'oliva) contiene circa
270 calorie per ogni 100g, fornendo un apporto nutrizionale sostanzialmente
equilibrato anche se leggermente carente di proteine.
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