Entrare nel mondo dei bambini è senza dubbio un’esperienza
emozionante e unica, capire fin dalla più tenera età
l’alimentazione è importante sia dal punto di
vista fisico cha da quello culturale. Non abbiamo la pretesa di insegnare
nulla, ma vogliamo attraverso la nostra presenza, prendere coscienza
di alcuni aspetti importanti della nutrizione dell’essere umano
in età scolastica..
Con la nuova riforma Moratti, la scuola ha la possibilità di
entrare con prepotenza nella ristorazione, attraverso laboratori
mirati a far conoscere al bambino tutti i segreti per una corretta alimentazione.
Il sistema scolastico italiano comprende una fascia d’età
molto ampia, a partire dal bambino della scuola dell’infanzia
per giungere allo studente universitario. E’ chiaro che le esigenze
nutrizionali sono ben diverse da un’età all’altra.
Il genitore che accede per la prima volta in una scuola dell’infanzia,
si trova dinnanzi ad un mondo nuovo sia per il piccolo che per se stesso.
Dopo aver risolto le formalità burocratiche di rito, quali iscrizione,
inserimento ecc., giunge il fatidico momento di prendere in considerazione
l’alimentazione scolastica. Grazie ai controlli ed all’organizzazione
del Ministero della Salute, negli ultimi anni sono stati creati
quegli standard nutrizionali che mirano a garantire un’alimentazione
corretta.
Il bambino della scuola dell’infanzia, quando per la prima volta
prende parte al servizio di mensa scolastica, ha dei gusti già
definiti che gli derivano dalle abitudini alimentari della famiglia.
Compito gravoso, quindi, quello della famiglia cercare di educare
il bambino anche dal punto di vista alimentare. Ogni giorno
all’interno di una mensa scolastica si possono osservare bambini
con abitudini per così dire poco sane: bambini che non fanno
colazione, bambini che basano la loro alimentazione su brioche, biscotti
molto elaborati, gelati, ecc. Presentare un frutto o uno yogurt in alternativa
a questi bambini diventa impossibile. Qui poi i dati statistici sull’obesità
infantile parlano chiaro, numerosi sono i bambini che ne soffrono.
Come già detto, una corretta alimentazione parte dalla
famiglia, però anche la scuola può avere una sua parte
nella gestione di questo problema. I canali di trasmissione
di questo messaggio possono essere molteplici: gli insegnanti, la mensa
scolastica…
Anzi dalla collaborazione di famiglia, insegnanti, mensa sarebbe possibile
creare una nuova visione della situazione, cercando di indirizzare
i bambini verso un’alimentazione più sana e genuina,
presentandogli alternative gustose, ma sane e cercando di inculcare
nelle loro teste, intanto che sono ancora piccoli, le conseguenze sul
loro fisico di un’alimentazione scorretta. E’ possibile
anche coinvolgere i bambini nella preparazione di piatti,
in modo che si sentano protagonisti e chissà che la passione
e l’entusiasmo per l’arte culinaria possa rapire qualcuno
di loro!!!
Nelle classi più avanzate della carriera scolastica (scuola
media, superiore) è più difficile intervenire
perché i ragazzi ormai sono abbastanza indirizzati sulle loro
scelte alimentari, e difficilmente a questa età mettono in dubbio
le loro certezze, forse lo faranno più avanti quando saranno
più maturi e più ragionevoli. Poi a quest’età
uscendo con gli amici trascorrono i pomeriggi e le serate da un bar
all’altro riempiendosi di panini succulenti, bibite gasate e dolci,
niente di più dannoso per la nostra salute, soprattutto se consumato
in larga misura.