Cucina regionale: La Valle d'Aosta
La tavola valdostana tradizionale è imbandita secondo
i canoni della cucina “povera” delle Alpi.
Alla base di questa gastronomia un tempo frugale troviamo polenta, formaggi,
pane scuro (fatto farina di frumento e segale), castagne, e verdure
come cavoli e verza.
La fontina, un famoso formaggio fresco, è il
prodotto tipico più esportato dalla Vallèe,
ed è alla base di moltissimi piatti, dalle zuppe ai secondi di
carne. Solitamente viene fatta fondere (come nella celebre fonduta),
e ormai anche nella cucina internazionale sono presenti numerose ricette
“alla valdostana”, in cui il formaggio fuso è usato
per ricoprire una pietanza (classiche le bistecche
alla valdostana).
Particolare è l’utilizzo del pane: fino ad alcuni decenni
fa, il pane scuro veniva preparato soltanto una volta l’anno.
Il suo impasto particolare faceva in modo che si disidratasse velocemente,
divenendo molto duro; per consumarlo era quindi necessario farlo rinvenire
in brodi, intingoli o nel latte. Questo procedimento
è alla base di primi piatti come la soupe à la
Valpellinentze, con verza e fontina.
Nonostante la coltivazione del granturco sia stata introdotta piuttosto
tardi nella regione, in breve tempo si è diffusa a macchia d’olio.
La polenta è quindi diventata la base dell’alimentazione
contadina: si usa soprattutto per cucinare piatti unici
come la polenta
concia, con burro e formaggio, ancora consumata in alcune zone (ad
esempio attorno a Gressoney).
La carne è stata per lungo tempo un lusso riservato
alle tavole dei benestanti; ciononostante esistono alcune semplici ricette
che la prevedono, come la carbonata,
in cui la carne di manzo è ammorbidita da una lunga cottura con
cipolle e vino rosso, o il grostl, uno spezzatino aromatizzato
con erba cipollina e patate. Più raffinate sono le costolette
alla valdostana, fette di carrè di vitello farcite con
fontina e tartufo bianco e rosolate nel burro.
La selvaggina era l’unica, sporadica, fonte di
carne per le famiglie di umili condizioni; la cottura più popolare
in Valle d’Aosta è quella in civet, in
cui la carne di capriolo o camoscio (oggi si usa solitamente la capra)
è marinata con vino rosso e verdure prima della cottura.
Prodotti tipici
Oltre alla fontina, si possono trovare diversi altri formaggi come il
Fromadzo, una versione più magra della fontina
stessa destinata alla stagionatura, e altri formaggi freschi morbidi
come il reblèque, da gustare con cannella e
zucchero, prodotti per le esigenze familiari e spesso reperibili solo
in malga o comunque presso il casaro che li realizza.
Da maiali alimentati esclusivamente con castagne e ortaggi si ricava
il lardo di Arnad, stagionato da tre mesi a un anno
nei doil, caratteristici recipienti di legno di castagno,
insieme a sale ed aromi.
Altri insaccati tipici sono la mocetta (un tempo un
cosciotto di camoscio o stambecco, oggi sostituiti dal cervo) e il Jambon
de Bosses, un particolare prosciutto crudo fatto nel paese
di Saint-Rhémy-en-Bosses a 1.600 metri di quota e stagionato
vicino al fieno.
Tra i dolci si segnala il mont blanc a base di castagne,
il blanc manger preparato con panna zucchero e colla
di pesce e le pere martin sec al forno con zucchero,
cannella, noce moscata, chiodi di garofano e vino rosso. Moltissime
sono le torte e crostate a base di frutta, come la torta
di mele renette.
Lardo
d’Arnad
La
fontina
Elenco
ricette valdostane