Cucina regionale: la Calabria
La cucina calabrese è particolarmente legata alla
religione, anche se mantiene regole e consuetudini
di origine pagana.
Queste norme non scritte impongono il tipo di piatti da mangiare (come
i maccheroni a Carnevale, l’agnello e un pane
speciale a Pasqua) o il numero delle portate (tredici per Natale ed
Epifania) o stabiliscono addirittura l’intero menù (in
caso di eventi speciali come nozze o battesimi).
Attualmente la maggior parte delle famiglie calabresi non rispetta rigidamente
queste regole, ma il peso della tradizione è comunque forte.
Gli ingredienti principali della cucina calabrese sono carne
ovina e suina, verdure (in particolare melanzane), peperoncino
(praticamente onnipresente) e pesce. Il grasso per eccellenza è
l’olio extravergine d’oliva, prodotto in
grande quantità in Calabria.
I cibi conservati sono particolarmente diffusi: in
passato le carestie erano frequenti e si aveva estrema necessità
di questi “alimenti di riserva”.
Questo spiega la grande presenza di insaccati, dalla
composizione anche bizzarra, di sottoli, di formaggi stagionati
e verdure essiccate (soprattutto pomodori).
Formaggi
Il pecorino è il re dei formaggi calabresi,
spesso aromatizzato con pepe nero (come il pecorino
crotonese) o peperoncino. Non mancano però sapori delicati come
quello della freschissima giuncata, pecorino freschissimo
e cremoso o del butirro, una sorta di caciocavallo
ripieno di burro.
Il caciocavallo silano D.O.P. è probabilmente
il formaggio calabrese più venduto al di fuori della regione,
e anche il più mutevole: quando è sottoposto a stagionatura
il suo sapore cambia decisamente dal dolciastro al piccante.
Salumi
La creatività dei norcini calabresi nel corso dei secoli è
stata davvero notevole, e ha prodotto specialità tali da meritare
diverse certificazioni D.O.P. La più particolare è probabilmente
la ‘nduja, simile a un salame nella forma, ma
morbida e spalmabile, aromatizzata con peperoncino
e affumicata.
Affumicato è anche il capocollo, un insaccato
prodotto con carne proveniente dal collo e dalla spalla del maiale.
La soppressata deve il suo nome al singolare processo
con cui è trattato quest’insaccato suino fresco con grani
di pepe nero e sale: viene infatti schiacciato dal
peso di un tavolo appoggiatovi sopra prima di essere messo a stagionare.
Altri prodotti tipici
L’ olio extravergine di oliva calabrese ha ricevuto ben
due D.O.P.: Lametia e Brutium entrambi dal delicato sapore
fruttato e rappresenta una voce importante nell’economia di alcune
zone: si usa per realizzare molte conserve, tra le quali spicca il cosiddetto
“caviale dei poveri”, preparato con uova di acciuga
sott’olio aromatizzate con peperoncino.
Famose sono le cipolle rosse di Troppa, dal sapore
più gentile e aromatico delle comuni cipolle violacee; molto
apprezzati anche i cedri e bergamotti,
usati soprattutto come ingredienti per prodotti dolciari (ad esempio
i canditi) o dolci tipici locali, come la pignolata.
La pasticceria calabrese vede la presenza di alcuni prodotti simili
al torrone, e incorpora ingredienti particolari come
il mosto cotto, i chiodi di garofano
e il sangue di maiale, insieme ad alcuni più
convenzionali come il cioccolato, il miele
e i fichi.
Capocollo
di Calabria
Formaggio
Caciocavallo Silano
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