Cucina regionale: la Campania
In Campania la sontuosità e l’abbondanza
sono caratteristiche “istituzionali” della cucina locale,
accanto alla semplicità e all’immediatezza della
gastronomia di strada, da cui deriva il piatto campano più
celebre, la pizza.
Quest’ultima (nella versione “Margherita”) contiene
in effetti buona parte degli ingredienti più usati in questa
regione: primo fra tutti il pomodoro San Marzano, un
ortaggio dolce e succoso che fin dalla sua introduzione fu protagonista
nelle ricette campane, quindi la mozzarella (preferibilmente
di bufala), il pane e il basilico,
tipico aroma mediterraneo.
Al contrario di quanto avviene con le tradizioni popolari di altre regioni,
qui si trovano spesso ricette elaborate la cui preparazione
può richiedere anche diverse ore e che producono piatti ricchi
e raffinati.
L’entroterra campano basa la propria alimentazione su pasta
di semola di grano duro, ortaggi, salumi e latticini. I napoletani
rivendicano l’invenzione degli spaghetti, contendendola alla Cina
(quelli cinesi in realtà sono “spaghetti”
molto diversi). Fino ad alcuni secoli fa, gli spaghetti erano cotti
per strada in grossi pentoloni e quindi mangiati con le mani,
in qualsiasi momento della giornata, così come avveniva per la
pizza e altri cibi venduti da bancarelle per strada.
Oggi si gustano con condimenti semplici (pomodoro, olio e basilico)
oppure con sughi sostanziosi e dalla preparazione elaborata, come il
leggendario ragù napoletano.
Salumi
In Campania si producono insaccati originali come la Polmonata
(detta anche salsiccia di polmone) fatta con interiora e parti poco
pregiate di carne suina, il salame di bufala, confezionato
con una mistura di carne di bufale e carne suina e il salame
di Napoli, in cui la carne di maiale si unisce a quella di
vitello.
Gli insaccati di maiale entrano in molte preparazioni, alcune delle
quali inconsuete, come zuppe e minestre: la minestra
maritata, ad esempio, contiene verdure e carne manzo, ma anche salsiccia
di polmone, salame piccante, prosciutto crudo, guanciale e
cotenne.
Pane e prodotti da forno
Il pane è prodotto quasi esclusivamente con
farina di frumento, spesso miscelata ad altri ingredienti ricchi come
uova, salumi, ciccioli, pesce o formaggi per creare prodotti da forno
particolarmente saporiti.
Si segnala particolarmente il tortano, una ciambella
salata ripiena di uova sode, salame, provolone e ciccioli, a cui nel
periodo pasquale si aggiungono delle uova sode sulla superficie, creando
il casatiello.
Il pane di tutti i giorni è però il pane cafone,
così chiamato perché preparato con farina di grano tenero
non setacciata, dal gusto rustico e deciso.
Tra i formaggi spiccano quelli a pasta filata fatti
con latte vaccino o di bufala, e alcuni formaggi ovini
d’eccellenza; molti trovano impiego in piatti tipici come pizze,
focacce e timballi.
Ovviamente la pizza
ha un ruolo particolare nella gastronomia napoletana, dov’è
ancora realizzata con tutti i crismi della tradizione: impasto tirato
sottile al centro e più alto sui lati, utilizzo
della vera mozzarella di bufala invece di altri formaggi a pasta filata
meno buoni e crosta leggermente “affumicata” grazie alle
abili manovre che il pizzaiolo compie appena prima di sfornarla.
Formaggi
Il latte di bufala serve per una parte importante della
produzione casearia campana: Mozzarella di Bufala Campana,
Scamorza e Burrino sono i principali formaggi prodotti con latte bufalino.
Con il latte vaccino, a volte anche di razze autoctone, si fanno invece
il Fiordilatte (la “mozzarella” non bufalina)
il Caciocavallo e il Provolone del Monaco, che stagiona
fino a due anni in grotte di tufo.
Infine, il latte ovino è alla base di Cacioricotta e
Pecorino di Laticauda; quest’ultimo è un formaggio
realizzato unicamente con latte di pecore Laticauda, una razza dotata
di una coda larga in cui sono immagazzinati i grassi saturi che altrimenti
finirebbero nel latte; si tratta quindi di un prodotto dalle caratteristiche
nutrizionali eccezionali.
Dolci
Il grano è una materia prima così apprezzata
da entrare nella preparazione del dolce campano più conosciuto,
la pastiera napoletana. Questa torta, che include anche
la ricotta di bufala, è preparata in occasione
della Pasqua; la sua ricetta è una tradizione familiare tramandata
di madre in figlia e gelosamente custodita.
Le sfogliatelle, largamente imitate ma in maniera scadente,
sono delicate “conchiglie” di pasta sfoglia ripiene di crema
di semolino, ricotta, uova, zucchero, canditi, acqua di fior d’arancio,
vaniglia e cannella in uso fin dal ‘700 e tuttora molto apprezzate.
Babà, taralli, mostaccioli, torroni e zeppole
fritte (dolci di Carnevale) sono solo una parte della grande produzione
dolciaria della Campania.
La
Mozzarella di Bufala
Formaggio
Caciocavallo Silano
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