Cucina regionale: l'Emilia Romagna
La gastronomia di questa regione è una delle più
popolari, in Italia e all’estero. La sua ricchezza e varietà
è proverbiale in tutta la penisola, e alcuni dei suoi prodotti
tipici sono la base di ricette tradizionali anche al di fuori
dei confini regionali.
Esistono comunque delle differenze importanti tra le varie province,
e il “confine” tra Emilia e Romagna, in ambito culinario,
è particolarmente marcato.
Emilia
L’Emilia fu per secoli una terra divisa tra potenti signorie,
i cui raffinati governanti si sono circondati, nel corso degli anni,
di alcuni tra i più abili cuochi d’Europa.
L’abbondante produttività agricola e la disponibilità
di terreno utile all’allevamento hanno sicuramente aiutato lo
sviluppo di una cucina tradizionale così sontuosa.
La cucina emiliana è certamente sostanziosa e ricca, anche se
a volte queste caratteristiche vengono avvertite in maniera esagerata.
I primi piatti fanno la parte del leone, grazie alla
grande varietà di ricette basate sulla pasta all’uovo.
I tortellini bolognesi ne sono probabilmente l’esempio
più famoso, assieme alle tagliatelle
(incluse quelle verdi, nel cui impasto sono aggiunti
spinaci oppure bietole). Molto popolari anche le lasagne,
i cappelletti e i tortelli (come vengono
chiamati i diversi tipi di paste ripiene diffusi nelle diverse province).
Il ripieno di queste paste è preparato con diversi ingredienti
tra cui spiccano la carne, i salumi, la ricotta e gli
spinaci.
Proprio i salumi costituiscono alcune delle migliori
eccellenze gastronomiche emiliane: per citare solo gli esempi più
celebri, ricordiamo il prosciutto di Parma, la Mortadella
di Bologna, il salame di Felino (PR), gli
zamponi e i cotechini modenesi,
la saporita salama da sugo ferrarese e i vari
insaccati piacentini (coppa, pancetta, salame).
Tra i formaggi non si può non ricordare il loro Re, il Parmigiano
Reggiano, assieme al Grana Padano e il Provolone
Valpadana.
Ottima la produzione di pane e farinacei: dal rinomato pane
ferrarese, alla tigella e al borlengo
di Modena, fino al gustosissimo gnocco
fritto bolognese.
Una posizione di assoluta eccellenza è occupata dall’Aceto
balsamico tradizionale di Modena e Reggio Emilia, una specialità
dalla tradizione secolare realizzata in lunghi anni di affinamento grazie
all’esperienza di abilissimi maestri acetai.
Romagna
La Romagna è decisamente più “povera” dal
punto di vista gastronomico: per secoli l’alimentazione in queste
zone si è basata quasi esclusivamente su farinacei e ortaggi,
e nonostante la presenza di un ampio litorale i piatti a base di pesce
non sono particolarmente diffuse lontano dalla costa.
Anche qui si trovano alcune ricette a base di pasta all’uovo,
come cappelletti, passatelli e pappardelle. Ciononostante, i primi piatti
prevalenti sono quasi sempre minestre o zuppe.
La piadina (o piada), una semplice “focaccia”
non lievitata, costituiva il pasto dei periodi di carestia, ed è
oggi il cibo romagnolo più popolare nel resto della penisola.
Il suo consumo attuale la sostituisce al pane nella realizzazione di
“sandwich”, in cui è condita con ogni genere di ingrediente
(soprattutto salumi e formaggi).
Il pesce è presente sulla costa adriatica, in preparazioni come
il brodetto, il risotto e gli spaghetti
alle vongole, alla seppia o conditi con crostacei
e molluschi.
Tra i prodotti tipici più prestigiosi troviamo diversi funghi,
le castagne di Castel del Rio, e la Pesca e
Nettarina di Romagna IGP.
Prosciutto
di Parma
Fungo
Porcino di Borgotaro
Elenco
ricette emiliane e romagnole